Storia documentata della Scuola medica di Salerno.

  • De Renzi, Salvatore, 1800-1872.
Date:
1857
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Licence: Public Domain Mark

Credit: Storia documentata della Scuola medica di Salerno. Source: Wellcome Collection.

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    si è precedentemente osservato, di alti spiriti e di non comu- ne sapere, perito nelle latine lettere ed Autore di poesie sacre, dopo caduto il regno Longobardico di Pavia, e minacciato dalle armi di Carlomagno e dalle richieste di Roma, fu co- stretto a sottomettersi al trionfatore, dargli sfaticai i figli, de molire le fortificazioni di Salerno di Acerenza e di Gonza, luo ghi più muniti del suo Ducato. Ma cessato il pericolo prese lena, e volse più alacremente il pensiero a sollevarsi nel potere, e ad elevarsi al primato nella signoria Ilalo-Longobardica, in sostituzione di quella Reale di Pavia già spenta. Fu allora che prese il titolo di Principe, e lasciando la dimora di Benevento, luogo più esposto, si recò a dimorare, in Salerno che ricinse di nuove mura e di castella, e forse allora vi fabbricò il gran dioso Palagio Principesco, che fu chiamato la Corte, il quale rimodernato ancor conserva gli avanzi della sua primiera gran dezza (1), e che tiene ancora la Principesca Cappella col titolo di S. Pietro ad Curlim. E già allora Salerno era, secondo Er- chemperto, urbem munìtiasimam et praexcelmm in modum luti* Simi castri; ed in queir occasione idem Arerhis opere munì firn munivìt, et nova fabrìca reparaoit (2). Ora ninno vorrà dire che un Principe cosi munifico e magnifico, erudito nelle lettere', con r animo sollevato a nuovi titoli, che aspirava a Real di gnità e credeva meritarla, non avesse creato in Salerno e Scuole e Ginnasii ed Istituti civili di ogni maniera, fra' quali una Scuola di medicina. A ciò aggiugne fede 1' epitaffio scritto da Paolo Diacono contemporaneo di Arechi, ove fra le altre cose si dice : Ornasti patriam doctrinis, moenibus, aulis. e fra le cognizioni possedute da Arechi vi comprende la stessa medicina : (3) Facundus, sapiens, luxque decorque fuit; Quod logos, et phisis moderansque quod etilica pangit. Omnia condiderat mentis in arce suae. (1) Docum. n 14. (2) Chron pubblicala dal Pellegrini e dal Piallili (3) Purché non voglia per phisis intèndersi soltanto Io scienze natu- rali, le quali formavano parte della istruzione ecclesiastica degli stessi monaci. Così nel bellissimo MS. Cassinese segnalo 353, in l'olio, mem- branaceo , scrillo nel 920, nella esposizione del prologo della regola di S. Benedetto, che l'egregio P. Tosti con buonissime ragioni prova es- sere l'esposizione del celebre Paolo Diacono {Storia della Badia di Mon- tecassino. Note e Docum. al I. Lib. pag. 101 ) , leggonsi queste parole : Tres enim sunt ecclesiaslicae disciplinae: una physica , idèst naturali* , se- i-unda elhica, idest moralis, tertia logica, idest ralionalis, Nani plipica de- rivatur etc Paolo Diacono è Io scrittore dell' Epitaffio di Arecbi '■ non è questa una prova di più che queir esposizione sia sua 7