Ricerche sullo sviluppo della Bilharzia haematobia / per P. Sonsino.

  • Sonsino, Prospero.
Date:
1884
Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Ricerche sullo sviluppo della Bilharzia haematobia / per P. Sonsino. Source: Wellcome Collection.

Provider: This material has been provided by The Royal College of Surgeons of England. The original may be consulted at The Royal College of Surgeons of England.

    13/21 (page 11)
    zione dalla conformazione naturale si verifica nelle uova che si trovano nei tessuti dell’intestino che non in quelle della vescica non si potrebbe spiegare altrimenti, mi pare, che per la diversità di struttura dei tessuti stessi e della loro forza, contrattile che può agire diversa- mente sulle uova che si trovano strette da quei tessuti. L’ embrione si trova spesso già completamente for- mato, mentre l’uovo è tuttora nell’ovidutto della femmina. TI suo asse quando è in riposo coincide con quello del- l’uovo; però la sua estremità anteriore si trova indif- ferentemente ora verso il polo posteriore spinoso dell’uovo ora verso il polo opposto; e non ha una posizione co- stante in una direzione. Le uova fecondate che vengono fuori colle materie fecali o colle orine e contengono l’embrione già bello e formato, si rompono più o meno presto per dare uscita all’embrione, il quale però ri- manendo in quelle materie, pare che non trovi le con- dizioni migliori per vivere. Ma togliendo le uova dalle materie fecali o dalle orine e mettendole in acqua pura, o in acqua leggermente salmastra (Cobbold) si vedono accelerare i movimenti del contenuto embrione, sino a farsi in modo vorticoso ed a determinare una più sol- lecita rottura del guscio. L’embrione uscito dall’uovo rimane per qualche i- stante immobile e come paralizzato sia per gli sforzi che viene di compiere, sia per l’influenza del nuovo ambiente libero, ma poi assumendo una forma più al- lungata si abbandona a movimenti rapidissimi di mu- tazione coll’aiuto delle sue ciglia, sia che vada sem- plicemente in cerca di alimento o piuttosto dell’ospite che deve albergarlo per dar luogo alle sue trasfor- mazioni ulteriori. (Nella fig. 4a è rappresentato l’em- brione libero in una delle sue forme più ordinarie). Ma anche nell’acqua pura l'embrione della Bilharzia non vive a lungo, locchè conferma che ha bisogno d’introdursi iu qualche animale per continuare la