Riduzione d'una lussazione intracoracoidea dell'omero dopo novanta giorni : con un nuovo mezzo di estenzione istantanea / pel dott. Giovanni Pascale.

  • Pascale, Giovanni.
Date:
1887
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Credit: Riduzione d'una lussazione intracoracoidea dell'omero dopo novanta giorni : con un nuovo mezzo di estenzione istantanea / pel dott. Giovanni Pascale. Source: Wellcome Collection.

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    0 — 4.° Un ultima conseguenza è, che il margine anteriore della cavità glenoidea per la pressione cui sottosta, si appiana e coi movimenti, per quanto limitati, vi si forma un appianamento quasi una superficie articolare, su cui si modella anche la te- sta omerale e viene a crearsi come una pseudoartrosi. Sono tutte queste condizioni le quali rendono spesso diffi- cile, e talvolta impossibile, ridurre la lussazione della spalla, ' e le indicazioni razionali sono appunto quelle che hanno per iscopo di ovviare a queste condizioni. Ecco in che modo: Se fosse una lussazione recente, tutti i nostri sfoivi nella riduzione dovrebbero esser rivolti a far percorrere alla testa dell’ omero un cammino inverso a quello che ha percorso per la lussazione: nel nostro caso però l’ostacolo principale, come innanzi abbiamo dimostrato, è formato dalle nuove ade- renze che si sono formate; e se non si distruggono queste la riduzione non può avvenire. Ora se noi facciamo la tra- zione per distacco d'retto, può avvenire prima la rottura dei tessuti normali, già molto tesi, e specialmente dell’ arteria e dei nervi, che già debbono supporsi abbastanza distesi e compressi. Perciò noi : 1. ° cerchiamo di risolvere lo spasmo, la contrazione mu- scolare, mediante la cloroformizzazione profonda, completa; 2. ° per far sì che si rompano quei tali legami nuovi e nel contempo non si distendano eccessivamente i tessuti sani; si imprimeranno alla testa omerale forti movimenti di rota- zione in dentro ed in fuori, così i tessuti sani vengono poco distratti ed invece sono rotte le nuove aderenze: colla mano esercitata si percepisce nettamente la rottura dei legami fi- brosi come in una rottura di una anchilosi o rottura fibrosa ; ma oltre a ciò la mano esperta ha subito la sensazione di questa rottura. 3. ° distrutti con ripetete manovre tutti questi abnormi le- gami, si procede alla riduz one così come si trattasse d’una lus- sazione recente; la manovra riesce molto diffìcile e spesso infruttuosa. Giova qui ricordare che se nel fare la manovra di ridu- zione, come abbiamo detto, si trova in parte piena la cività glenoidea, sarà sufficiente che la testa dell’ omero si trovi ri- condotta e mantenuta dietro l’apofisi coracoide, nella sua nor- male posizione, perchè la pressione poi farà il resto. Il punto di presa per potere esercitare una forte trazione sarebbe naturalmente l’antibraccio e braccio esso però richie- derebbe la posizione estesa dell’arto, nella quale tutti i muscoli (bicipite, coraco-braciale, nonché i nervi e i vasi) sarebbero troppo tesi; per approfittare di questo punto di presa sull’ an- tibraccio, si è applicato un forte apparecchio ingessato che dalla mano si estende sino al terzo inferiore del braccio, met-