La gastrostomia nei restringimenti dell'esofago : storie cliniche e considerazioni / del Prof. Andrea Ceccherelli.

  • Ceccherelli, Andrea.
Date:
[1884]
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Credit: La gastrostomia nei restringimenti dell'esofago : storie cliniche e considerazioni / del Prof. Andrea Ceccherelli. Source: Wellcome Collection.

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    La diagnosi non poteva essere che di restringimento neopla- stico (per carcinoma) dell'estremo inferiore dell'esofago. Siccome la dilatazione era impossibile, e se forzata di un poco poteva es- sere dannosa, a provvedere alle esigenze del caso, e cioè di nu- trire un uomo che da vari giorni non poteva più ingerire sostanza di sorta, e si limitava solo a qualche clistere nutritivo, che aveva già prodotto la diarrea, mi parve conveniente ricorrere alla ga- strostoraia, operazione fino ad ora poco tentata, o soltanto, a torto, nei momenti estremi, come nel caso nostro, quando le condizioni del malato sono già pessime. La mattina del 29 Febbraio, previa cloroformizzazione, l'eseguii. Feci un' incisione della parete addominale per circa 5 centimetri, parallela- mente alle cartilagini costali, partendo dalla nona costa, e distante 1 i/^ cent, dalle cartilagini. Trovato con qualche difficoltà lo stomaco, a causa della sua piccolezza, fu portato in vicinanza della ferita, e attraversato da due lunghi spilli. Fu lo stomaco fissato con cinque punti di filo d'argento e otto di seta fenicata, e poi aperto ; venne introdotta allora la canula del Sédillot. Fu questo un tempo molto difficile dell' operazione, percui dovendo ripetere quest' atto opei^ativo modificherei la canula stessa, fa- cendo sì che la parte che si introduce nello stomaco avesse la forma di una mezza luna, come sono i grossi bottoni da maniche di camicia, per- chè allora con quella fenditura mi sembra più facile l'introduzione. Mi pare poi questa una necessità anche per la circostanza, che è necessa- rissimo che il pertugio fatto dal chirurgo non sia molto grande, e che condizione indispensabile perchè 1' operazione sia bene eseguita ( e que- sto si ottenne nel caso nostro) è che lo stomaco combini perfettamente alle pareti del ventre, per poi aderirvi. L'infermo appena operato fu portato nel proprio letto ben riscal- dato. Non aveva fìsonomia molto abbattuta e sofferente. 1 polsi, che du- rante r atto operatorio erano filiformi, si fecero piii forti. Nella giornata gli furono somministrati dei clisteri nutritivi, ma questi non bastarono il sollevare le forze dell' ammalato. Verso le otto di sera, presentando sempre maggiori fenomeni di collasso, si introdusse nello stomaco un mezzo bicchiere di brodo con alcuni cucchiai di cognac. L'ammalato non ne risentì vantaggio di sorta. Continuò nel collasso, malgrado delle iniezioni di etere. Alle 10 mori. Necroscopia eseguita dal Prof Giovanni Inzani. — Scheletro rego- lare; denutrizione molta; rigidità persistente. Teca ossea di spessore normale; dura madre ispessita, adesa; san- gue sciolto nel seno falciforme superiore; aderenze fra le meningi e il seno falciforme; siero in copia fra 1'aracnoide e la pia; questa ©pacata nel decorso dei vasi, che contengono poco sangue; molto siero limpido