Saggio di anatomia segmentale. La metameria somatica, nervosa, cutanea e muscolare dei vertebrati.

  • Rynberk, G. van.
Date:
1908
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Credit: Saggio di anatomia segmentale. La metameria somatica, nervosa, cutanea e muscolare dei vertebrati. Source: Wellcome Collection.

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    — 11 — i diversi « muscoli » souo a lor volta diventati « polimerici ■ o pluiisegineutali perclie coinposti da piii parti di diversi miomeri. Vedreino come questo trasfonnisino trova la sua corrispondonza nella coinplicazioue dell'innorvazione spiuale: meiitre ognuno dei miomeri semplici riceve fibre nervose da un sol segmento spinale, i • muscoli • polimerici sono innorvati da fibro originate in piu segmonti, sicche anche la loro iunervazione e diventata polimerica o plurisegmentale. Di sommo interesse per l'intendimento di questo processo di polimerizzazioue delle unita anatomicho contrattili dei vertebrati, e specialmente quel che avviene in questo rapporto durante la formazione degli arti. Sorvolando su tutte le controversie in questo argomento, ricorderd qui soltanto che in base alle osservazioni di Dohrn (1S84) o Balfour (1878) su ombrioni di selacei, e di una serie di ricerche successive sopra diverse specie animali, noi possiamo dire che il materiale mesodermatico che entra nella costruzione degli arti di tutte le classi di vertebrati, e in origine nietaraerico. In un deterininato stadio precoce dello sviluppo embrionale dalla porzione ventrale di un certo numero di miomeri gia formati ed ultimati regolarmente, si staccano gemme che migrano all'esterno, Bpingendo avanti a se il foglietto epiblastico. Dalle migrazioni e dai successivi svariati processi di scissione e fusione tra loro di questo gemme originano anche qui unita anatomiche che non rappresentano piu unita meta- meriche, ma plurisegmentali: « muscoli » polimerici insomma. Vedremo come gia nei pesci inferiori (selacei) la cui musculatura mantiene del resto un carattere meta- merico primitivo, esiste questa polimerizzazione dei muscoli degli arti, cui corri- sponde una polimerizzazione della innervazione. Ora passiamo a descrivere piii minutamente la forma e disposizione dei miomeri nella loro manifestazione piii tipica e semplice, come si presenta nei petromizzonti, nei missenoidi e nei selacei. II numero di ricerche eseguite a questo scopo non e molto grande. Ricordo qui Rathke (1826), Stannius (1854), Grenacher (1867), Goette (1884), Goppert (1895), Job. Miiller (1840), Wikstrom (1897) e per ultimo Langelaan (1904), dei quali mi limiter6 a citare piu per esteso i due piii recenti. Wikstrom ha eseguito dissezioni su Petromyson marinus e fluviatilis, su Myxine e Bdellostoma, su Esox lucius, Acanlhias, Heptanchus e Mustelus. La tecnica se- guita da lui e quella della sezione in serie del materiale con susseguente rico- struzioue schematica. Egli descrive il miomero dei Petromizzonti come una placca che occupa una posizione obliqua all' indietro rispetto all' asse longitudiuale del corpo. L'obliquita e assai maggiore nei Petromizzonti che nell' Amphioxus e oid sembra a WikstrSm favorire la stabilita della muscolatura venendo in tal modo aumentata la superficie d'inserzione delle fibre miomeriche ai miosetti. Nei misse- noidi e nei selacei il miomero e assai piii complicate, presentando nei missenoidi tre estroflessioni in forma di cono cavo, situate rispettivamente nella parte sua dor- sale, laterale e ventrale, uei punti ove il miomero dei Petromizzonti presenta una protuberanza. Nei selacei a queste tre estroflessioni se ne aggiungono due altre nella regione dorsale, mentre per lo sviluppo del cosiddetto setto orizzontale la porzione dorsale della musculatura rimane separata da quella ventrale. Langelaan piii recentemente lavord sul Petromyson fluviatilis e sullo Acanthias