Trasformazione della vescica germinativa e sua importanza nella segmentazione del tuorlo : memoria / di Michele Stossich.

  • Stossich, Michele, 1857-1906.
Date:
[1877]
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Credit: Trasformazione della vescica germinativa e sua importanza nella segmentazione del tuorlo : memoria / di Michele Stossich. Source: Wellcome Collection.

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    d d’ anomalie, ma bensì dopo alcun tempo ne avviene la morte del- r uovo ? Il piu inci edibile si è come OellcLcher da queste sue osser- vazioni fatte sopra uova di trote, poteva dedurre una legge gene- rale per tutto il regno animale, sapendo che i più antichi embriologi ammettevano la sparizione della vescica germinativa, come il primo fenomeno della fruttificazione ; ad esempio accennerò le osser- vazioni di Lowen del 1848, e di Kólliker del 1843. Van Bmeden fece successivamente delle osservazioni sopra la vescica germinativa, le quali difieriscono interamente dalle osservazioni fatte da altri fisiologi, però sembrano abbastanza interessanti, da venir prese in considerazione. Egli osservò, che la vescica germinativa emigra verso la superficie del tuorlo, che si appiana e che attorno di essa si raduna una massa protoplasmatica, omogenea, formando il tutto una lente biconvessa (la lentille circatriculaire). La macchia ger- minativa invece si fonde colla membrana della vescica germinativa, formando una lamina (la plaque nucleolaire), e nel medesimo tempo il resto della membrana della vescica germinativa, che non prese parte alla fusione si scioglie. Dal „nucleoplasma“ (il contenuto della vescica germinativa) e dai „corpuscoli secondari, che si trovano nella vescica germinativa, si sviluppa un corpo più o meno distinto, il „corpo nucleoplasmico“ e dalla lamina uucleolare invece si forma un altro corpo, il «corpo nucleare. Questi due corpi non sono altro, che le due veschichette direttrici, le quali avendo un’origine differente, devono avere una composizione ed uno scopo pure differenti. Intanto il tuorlo si divide in uno «strato corticale“ ed in una „massa medullare ; più tardi però si contrae, trasuda un liquido (liquido perivitellino) ed acquista un aspetto omo- geneo. Queste osservazioni di Van JBeneden, a me note soltanto da una succinta relazione di Bischoff, si dimostrano, a mio credei e, troppo complicate, e si basano tutte sopra preparati ed ognuno sa quanto fallace sia il voler dedurre un risultato da propalati, che furono assoggettati a tutte le specie di reagenti, sottoposti a pres- sioni e così via. Io sono del medesimo parere di Bischoff, cioè di studiare e fare le proprie osservazioni, per quanto sia possibile, sopra oggetti freschi, per evitare l’azione dei reagenti, giacch si conosce che tutti i reagenti, per quanto presto operino, piodu cono sempre un raggrinzamento dell’ oggetto, dando così sviluppo ad ogni specie di pieghe, solchi, linee, ecc. ec.